I PRINCIPALI SINTOMI CHE TRATTIAMO

(La maggior parte dei nostri pazienti riporta almeno due o più sintomi)

  • Frequenza/urgenza/esitazione minzionale
  • Dolore in posizione seduta
  • Dolore rettale/perineale
  • Dolore genitale
  • Dolore durante o dopo l’attività sessuale
  • Dolore o sollievo dopo la defecazione
  • Dolore al basso ventre
  • Dolore al coccige / Lombalgia
  • Aumento del dolore in condizioni di stress
  • Sollievo con bagni caldi o calore
  • Depressione / ansia per i sintomi
  • Calo nella qualità della vita dovuto ai sintomi
  • Le terapie convenzionali non aiutano
  • Gli esami medici non rilevano patologie

CISTITE INTERSTIZIALE (IC)

IL PROTOCOLLO WISE-ANDERSON (PROTOCOLLO STANFORD) E IL TRATTAMENTO DEI SINTOMI DELLA CISTITE INTERSTIZIALE (IC)

Si stima che tra 700.000 e le4.000.000 persone in America (di cui circa il 90% sono donne) abbiano ricevuto una diagnosi di cistite interstiziale (IC), che tradizionalmente si riferisce a un’infiammazione della vescica e/o un’ulcerazione in cui la capacità della vescica di trattenere l’urina risulta ridotta. Abbiamo riscontrato che le condizioni di molti pazienti con diagnosi di IC migliorano significativamente se si segue il protocollo Wise-Anderson.

CISTITE INTERSTIZIALE (IC): UNA DIAGNOSI CONTROVERSA

A molti medici la diagnosi di cistite interstiziale appare controversa. Nella nostra esperienza abbiamo riscontrato che in molti dei nostri pazienti con diagnosi di IC i sintomi sono migliorati in maniera significativa senza intervenire affatto sulla vescica. Più di qualcuno dei nostri pazienti ha ricevuto la diagnosi senza alcun esame della vescica, sottoponendosi a test controversi.

Tra i trattamenti più efficaci per la cistite interstiziale c’è la fisioterapia del pavimento pelvico. Nel Journal of Urology, Volume 182, Numero 2, agosto 2009, pp. 570–580, Mary Pat Fitzgeral e Rodney Anderson asseriscono quanto segue:

Abbiamo svolto uno studio randomizzato su 23 uomini (49%) e 24 donne (51%) per un periodo di sei mesi. 24 dei nostri pazienti (51%) sono stati sottoposti a un massaggio terapeutico globale, 23 (49%) a fisioterapia miofasciale e 44 (94%) completavano lo studio. L’aderenza dei terapeuti al protocollo terapico era eccellente. Il tasso di rispondenza alla scala GRA (Global Response Assessment) del 57% nel gruppo sottoposto alla fisioterapia miofasciale è stato significativamente più alto rispetto al tasso del 21% nel gruppo sottoposto a massaggio terapeutico globale (p = 0,03).

Conclusioni: Riteniamo che la fattibilità di un’indagine a tutto campo sui metodi fisioterapici e sui dati preliminari di un effetto benefico della fisioterapia miofasciale giustifichino ulteriori studi.

LA CISTITE INTERSTIZIALE PUÒ ESSERE CONFUSA CON LA DISFUNZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO

La cistite interstiziale, quando sussiste, in realtà potrebbe essere una disfunzione del pavimento pelvico. Abbiamo spesso riscontrato che molti pazienti con diagnosi di IC migliorano significativamente se seguono il nostro protocollo. Pur non avendo compiuto studi specifici su di pazienti con diagnosi di cistite interstiziale, sappiamo che l’ansia e l’eccitazione emotiva sono caratteristiche centrali nei pazienti con diagnosi di cistite interstiziale e riteniamo che il nostro protocollo, che si focalizza sull’abbassamento dell’eccitazione nervosa, possa portare grande beneficio a questi pazienti.

Hanno affronta il problema dell’ansia e della comorbilità psichiatrica nell’articolo “Painful Bladder Syndrome/Interstitial Cystitis and Related Disorder” pubblicato su elsevierhealth.co.uk nel 2007;
“Risulta associata un’alta incidenza di comorbilità, che riguarda depressione, dolore cronico, ansia e salute mentale in generale” (Michael et al 2000: Rothrock et al 2002: Hanno, Baranowski, Fall et al 2005)
Alcuni ricercatori ipotizzano che l’infiammazione della prostata possa verificarsi come risultato di un’infiammazione neurogena in risposta a un atteggiamento protettivo dei muscoli pelvici.

DOV’È SITUATO IL DOLORE ASSOCIATO ALLA CISTITE INTERSTIZIALE

In una ricerca recente che ha coinvolto 264 donne con IC condotta dai medici della University of Maryland e della Johns Hopkins University si è riscontrato che i rispondenti identificavano con precisione le varie sedi del dolore, descrivendo la sensazione come ‘pulsante, sensibile, acuta o dolorosa’. Nelle sedi del dolore genitale, il dolore veniva descritto come ‘bruciante, pungente e acuto’. Le sedi del dolore riportate più frequentemente erano, nell’ordine: area sovrapubica (sopra l’osso pubico), aree uretrali e genitali, altre sedi non genitourinarie. Più del 50% delle donne ha riscontrato un peggioramento del dolore sovrapubico e uretrale contestualmente al riempimento della vescica oppure appena prima della minzione, sebbene questo sintomo possa verificarsi anche in pazienti con cistite non interstiziale. Circa l’80% dei rispondenti ha anche indicato un peggioramento del dolore in tali aree dopo il consumo di certi alimenti e bevande, come detto in precedenza.

La cistoscopia sotto anestesia con idrodistensione della vescica è considerata lo standard di riferimento per la diagnosi di cististe interstiziale. Questo metodo diagnostico è stato messo in discussione da un importante studio compiuto da Waxman et.al. alla Texas A&M University (Journal of Urology, Volume 160, Numero 5, Novembere 1998, pp. 1663–67), in cui si è osservato che quando le donne che avevano subito la legatura tubarica si sottoponevano a cistoscopia sotto anestesia con idrodistensione, la vescica delle donne asintomatiche non appariva diversa da quella delle donne con diagnosi di cistite interstiziale che riportavano sintomi. L’articolo in oggetto:

Risultati: Un totale di 20 donne normali con età media più o meno deviazione standard di 29 +/ – 6 anni ha acconsentito a partecipare a questo test nel corso della legatura tubarica in laparoscopia. Le fotografie dei siti vescicali prima e dopo la distensione con 890 +/− 140 ml hanno registrato risultati di 1,4 +/− 0,3 (prima della distensione) e 3,1 +/− 1,1 (dopo la distensione) su una scala da 1 a 5. L’aumento del punteggio dopo la distensione nei soggetti normali è stato riscontrato allo stesso livello e nella stessa proporzione tanto in pazienti con sintomi di cistite interstiziale (da 8 a 19 pazienti sintomatiche in questa serie rispettava gli attuali criteri diagnostici della cistite interstiziale). Differenze lievi ma significative sono state riscontrate nelle sedi della vescica, ma non nelle distensioni della durata tra i 2 e i 6 minuti.

Conclusioni: Le lesioni della mucosa vescicale, tipicamente associate ai sintomi dell’irritazione durante lo svuotamento e del dolore pelvico in pazienti con diagnosi di cistite interstiziale, sono state osservate anche in donne asintomatiche.

PUNTI TRIGGER E CISTITE INTERSTIZIALE: UN ‘CRAMPO’ NEL BACINO

In oltre vent’anni di esperienza clinica abbiamo identificato un gran numero di punti trigger miofasciali dolorosi (un crampo nel bacino causato dallo stress) nei muscoli pelvici interni ed esterni in pazienti a cui era stata in precedenza diagnosticata la IC. Abbiamo compreso che nel tempo, di solito nell’arco di decenni, questo tenace ciclo dell’ansia si manifesta attraverso la tensione del pavimento pelvico fino al punto che non si riesce ad allentare e diventa doloroso e disfunzionale. Abbiamo compreso che il luogo in cui i pazienti sentono il dolore spesso non è quello in cui esso ha origine, un punto cruciale, questo, poiché i trattamenti medici convenzionali spesso si focalizzano sullo stato dolorante che viene identificato piuttosto che sul punto da cui viene riferito il dolore. Il protocollo Wise-Anderson tratta sia lo stress, che noi riteniamo sia all’origine del dolore sia direttamente il punto da cui ha origine il dolore nel bacino.

INTERROMPERE IL CICLO DI TENSIONE-DOLORE-ATTEGGIAMENTO PROTETTIVO-ANSIA CHE SI AUTOALIMENTA

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Tension-anxiety-pain-protective guarding self-feeding cycle

L’obiettivo del protocollo Wise-Anderson è di interrompere il ciclo di tensione-ansia-dolore-atteggiamento protettivo. Il nostro protocollo arriva a placare l’ansia con grande efficacia dando la possibilità ai nostri pazienti di aiutarsi da soli e di ridurre il dolore e i sintomi ad esso correlati. I metodi per giungere a tale obiettivo consistono in un trattamento fisioterapico regolare interno ed esterno, nella pratica regolare del rilassamento paradossale esteso e nella gestione dei pensieri negativi e ansiosi che tendono a sfociare nei pensieri catastrofici. Il protocollo Wise-Anderson ‏aiuta a ridurre i punti trigger (la sensibilità del pavimento pelvico) e il dolore da 7,5 a 4 punti su una scala da 1 a 10 in sei mesi.

Dopo aver ricevuto una valutazione e una diagnosi da un fisioterapista, i nostri pazienti vengono istruiti su come avere accesso a questi punti trigger e manipolarli autonomamente. Siamo fermamente convinti che questa autonomia nell’autotrattamento dei punti trigger sia una componente cruciale per dare la possibilità ai nostri pazienti di liberarsi del proprio senso di impotenza. Insegniamo il protocollo Wise-Anderson in trattamenti intensivi di sei giorni con cadenza mensile offerti a Santa Rosa, in California (su questo saranno fornite informazioni più dettagliate più avanti).

We teach the Wise-Anderson Protocol in monthly 6-day immersion clinics held in Santa Rosa, California, for which we offer more detailed information below.

LA CISTITE INTERSTIZIALE È UN DISTURBO SIA LOCALE CHE SISTEMICO

Chi cerca un aiuto terapico si rivolge a un medico per trovare sollievo dalla cistite interstiziale, che spesso ha sintomi stupefacenti e preoccupanti. I trattamenti medici tradizionali, tuttavia, nella quasi totalità dei casi non sono arrivati a una vera comprensione della cistite interstiziale. I rimedi offerti sono nel migliore dei casi incompleti e a breve termine, e nel peggiore, ovvero interventi chirurgici o iniezioni, possono esacerbare il problema.

L’errore fondamentale dei trattamenti convenzionali per la cistite interstiziale sta nel non cogliere il fatto che si tratti di un problema sia sistemico che locale — sistemico in quanto il sistema nervoso, che di norma è spesso eccitato, si tende in maniera cronica nei muscoli pelvici. È un problema locale in quanto la preoccupazione, l’ansia e l’eccitazione nervosa cronica in certi individui producono un dolore localizzato e una disfunzione dei muscoli pelvici. Se non si interviene con efficacia su entrambi questi aspetti, la cistite interstiziale è destinata a permanere.

I nostri trattamenti di sei giorni, offerti durante l’anno, sono volti a risolvere sia l’aspetto locale che quello sistemico della cistite interstiziale, istruendo i nostri pazienti nell’autotrattamento fisioterapico interno ed esterno più avanzato (trattamento locale) e nella pratica del nostro protocollo di rilassamento, il rilassamento paradossale esteso, che punta a ridurre l’eccitazione del sistema nervoso su base quotidiana.

IL PROTOCOLLO WISE-ANDERSON

Trattamento immersivo di sei giorni

Abbiamo iniziato a trattare varie disfunzioni del pavimento pelvico alla Stanford University nel 1995 nelle nostre normali visite ai pazienti. Nel 2003 ci siamo riorganizzati come liberi professionisti, offrendo un trattamento immersivo di sei giorni a Santa Rosa, in California. Il trattamento della cistite interstiziale, limitato a quattordici pazienti e proposto tutto l’anno, si è evoluto nel protocollo Wise-Anderson, volto a insegnare ai pazienti a riabilitare i muscoli con contrattura cronica del pavimento pelvico e a ridurre l’ansia su base quotidiana. Il protocollo Wise-Anderson, praticato quotidianamente in casa dai pazienti che abbiamo istruito nell’autotrattamento, aiuta molti a riprendere in mano la propria vita. La finalità del nostro autotrattamento è di aiutare i pazienti a liberarsi della necessità di cercare l’ulteriore ausilio di professionisti Da oltre un decennio, le nostre ricerche documentano i risultati dell’autotrattamento che insegniamo ai pazienti.

Per ulteriori informazioni, visita la pagina dedicata ai nostri trattamenti cliccando qui.

For questions about cost and eligibility please fill out the form below, email us at ahip@sonic.net or contact our office at +1 (707) 332-1492.

 

SINTOMI DELLA CISTITE INTERSTIZIALE (IC)

(La maggior parte dei nostri pazienti riscontra almeno due o più sintomi)


  • La frequenza urinaria può essere semplicemente fastidiosa o diventare debilitante
  • Tipicamente si ha la sensazione di un costante fastidio nella vescica, nell’uretra o nei genitali.
  • Di solito, dopo la minzione, i pazienti non si sentono “svuotati” e restano con la sensazione di dover urinare.
  • Per via della frequenza o urgenza urinaria si ha l’impressione di dover essere spesso nelle vicinanze di un bagno. Talvolta si riesce a stento a contenere l’urgenza di urinare, quando questa si presenta.
  • Quando si va a teatro o a un evento sportivo, per esempio, di solito ci si siede accanto a un corridoio per essere pronti a uscire con facilità.
  • Alcuni pazienti sentono che la propria vita ruota intorno alla propria vicinanza al bagno.
  • L’urgenza e la frequenza urinaria possono privare i pazienti del sonno, per via dei frequenti risvegli notturni o per la difficoltà a riaddormentarsi una volta che ci si è svegliati.

  • La disuria può essere molto dolorosa e, in tal caso, la minzione diventa un calvario e provoca un ulteriore dolore.
  • Il bruciore o il dolore durante la minzione spesso sono sconcertanti, e vengono associati alla disfunzione del pavimento pelvico.
  • Talvolta capita di non sentire dolore durante la minzione, ma solo dopo.
  • Una volta che si trova una soluzione agli spasmi cronici e alla contrazione miofasciale dei muscoli pelvici, in molti dei nostri pazienti, si risolve anche la disuria.

  • La nicturia spesso è un grosso problema, perché disturba a tal punto il sonno del paziente da farlo sentire costantemente esausto.
  • La spossatezza da privazione del sonno tende ad alimentare il ciclo di tensione, dolore, atteggiamento protettivo e ansia.

  • Negli uomini è un sintomo importante da sottoporre a indagine medica per capire se la causa della riduzione del flusso è nell’ingrossamento della prostata o altrove.
  • Alcune persone che soffrono di dolore pelvico di origine muscolare devono attendere perché parta il flusso dell’urina.
  • L’esitazione nell’avvio dell’urinazione può peggiorare quando l’urina viene trattenuta oltre il livello di agio (perché ipotizziamo che la tensione dei muscoli nel trattenere l’urina possa comportare una sorta di spasmo che tarda a svanire al momento della minzione)
  • La riduzione del flusso urinario è un sintomo che può condurre a un calo dell’autostima e all’ipocondria, specialmente nei più giovani.
  • Quando i sintomi urinari fanno parte della sindrome dolorosa pelvica cronica di origine muscolare, dopo la riabilitazione del pavimento pelvico si può assistere a un miglioramento del flusso urinario.

  • Il perineo è uno dei siti più comuni del dolore pelvico, è una zona intima e può dolere costantemente per tutto il giorno anche in maniera intensa
  • Il perineo è il luogo in cui si congiunge la maggior parte dei muscoli del pavimento pelvico e, pertanto, ospita molte fonti di dolore riferito (dolore percepito in un punto diverso da quello in cui è situata la sua origine), che possono essere localizzate da una parte o dall’altra
  • Il perineo è spesso il luogo in cui si prova dolore dopo una corsa in bicicletta.
  • Il perineo e lo sfintere anale sono due parti del corpo in cui i pazienti percepiscono la sensazione di “stare seduti su una palla da golf”
  • Il dolore al perineo può peggiorare in posizione seduta o eretta.
  • Da uno studio condotto a Stanford nel 2009 citato nel nostro articolo pubblicato sul Journal of Urology, risulta che il 79% dei soggetti soffriva di un dolore al perineo.
  • Nel nostro studio del 2009 abbiamo individuato i muscoli addominali e pelvici chiave che rimandano il dolore al perineo (retto dell’addome, grande adduttore e coccigeo)

  • Sedersi è una delle maggiori sofferenze e paure in caso di dolore pelvico e complica tutti gli aspetti della vita normale.
  • Stare seduti può scatenare o esacerbare fastidi, dolori e sintomi, e può provocare dolore nella parte anteriore e/o posteriore del bacino.
  • Il dolore in posizione seduta spesso comincia in maniera piuttosto lieve al mattino, ma aumenta dopo una giornata in posizione seduta e può protrarsi fino alla notte
  • Spesso i pazienti chiedono sedie imbottite nei ristoranti, data la scomodità nella posizione seduta.
  • Il dolore in posizione seduta può rendere insopportabile lo stare seduti con gli amici o la famiglia e la socializzazione.
  • Può essere difficile viaggiare in aereo o in macchina per qualsiasi distanza senza soffrire.
  • Talvolta i pazienti devono richiedere la pensione di invalidità perché sono impossibilitati a lavorare alla scrivania.

  • Nelle donne, il dolore vaginale
  • Negli uomini,
  • il dolore alla punta e all’asta del pene è un sintomo comune.
  • il dolore penineo è spesso accompagnato da un arrossamento della pelle alla punta del pene
  • talvolta lo sfregamento del pene contro la biancheria intima e i pantaloni è fastidioso
  • il dolore genitale di solito è riferito (cioè il dolore viene percepito in un punto diverso da quello in cui è situata la sua origine) dal muscolo elevatore dell’ano anteriore e, in certi pazienti, può essere uno dei sintomi più semplici da risolvere

  • Il dolore sovrapubico (sopra l’osso pubico) è un sintomo comune
  • Il dolore sovrapubico è comune in pazienti con frequenza, urgenza ed esitazione minzionale o altri sintomi pregressi.
  • Talvolta una pressione in quest’area può riferire all’area anorettale (ano e retto), ma talvolta capita che anche il dolore alla vescica sia percepito in questa zona.
  • Il dolore può manifestarsi da una parte o dall’altra oppure al centro.

  • Il dolore al coccige è comune.
  • Di solito viene riferito (cioè il dolore viene percepito in un punto diverso da quello in cui è situata la sua origine) dal pavimento pelvico o dai muscoli attaccati all’osso sacro e non dall’osso sacro stesso
  • Abbiamo visitato molti pazienti che avevano subito una rimozione del coccige senza giungere ad alcun sollievo
  • Il dolore al coccige è spesso legato al dolore successivo alla defecazione

  • La lombalgia è comune e spesso confonde i pazienti e i medici generici perché i sintomi vengono riferiti (cioè il dolore viene percepito in un punto diverso da quello in cui è situata la sua origine) dai muscoli del pavimento pelvico, non della parte bassa della schiena.
  • Si può provare dolore da una parte o dall’altra, oppure il dolore può migrare da una parte all’altra.

  • Si è scritto poco sull’occorrenza di questo sintomo in assenza di emorroidi o ragadi anali, ma, stando alla nostra esperienza, è comune
  • Si ha un sollievo dopo la defecazione quando i muscoli pelvici tesi si rilassano
  • Il fastidio dopo la defecazione può essere particolarmente sconcertante se provoca sintomi più intensi nella restante parte del giorno
  • Il meccanismo di defecazione coinvolge tipicamente il riempimento di feci del retto, che poi invia un segnale allo sfintere anale interno e al muscolo puborettale affinché si rilassi e stimoli l’esperienza di urgenza della defecazione
  • Una volta che le feci passano attraverso lo sfintere anale rilassato e fuoriescono dal corpo, di riflesso lo sfintere anale interno si chiude
  • In presenza di dolore pelvico e di inasprimento dei sintomi dopo la defecazione, noi ipotizziamo che lo sfintere anale interno tenda a chiudersi “più del dovuto”
  • Cioè, si tende più di quanto non lo fosse prima della defecazione e talvolta sembra entrare una una sorta di spasmo doloroso
  • Il dolore successivo alla defecazione sembra verificarsi con minor frequenza quando si è rilassati e non in affanno, e qualsiasi cosa contribuisca a raggiungere uno stato più rilassato durante una visita al bagno può ridurre questo sintomo.
  • I nostri pazienti tendenzialmente risolvono il dolore successivo alla defecazione quando allentano in generale la tensione muscolare pelvica.

  • Il calo dell’interesse per il sesso si manifesta comunemente insieme al dolore pelvico
  • Tipicamente, nel dolore pelvico di origine muscolare non c’è nessuna patologia che riguardi le strutture fisiche coinvolte nell’attività sessuale
  • Dal nostro punto di vista, il calo della libido è prodotto da un insieme di ansia, calo dell’autostima e dolore pelvico, che congiurano tutti contro l’eccitazione e l’interesse per il sesso. Quando si risolvono il dolore e la disfunzione dei muscoli pelvici, di solito si risolve il problema della riduzione della libido

  • L’aspetto più spaventoso del dolore pelvico sono i pensieri catastrofici per cui si ritiene che sia destinato a non passare
  • La maggior parte dei pazienti che soffrono di dolore pelvico, sono preoccupati per il proprio dolore
  • L’ansia e i pensieri catastrofici distraggono l’attenzione dalla vita e, per molti pazienti, configurano un futuro inaccettabile

  • L’astinenza sociale spesso deriva dal dolore cronico e può compromettere ogni piacere momentaneo.
  • Il dolore pelvico priva i pazienti della capacità di essere pienamente presenti nei rapporti con la famiglia e gli amici, quindi a sua volta ha grandi conseguenze per la famiglia, gli amici e i partner di chi soffre.
  • I partner dei pazienti, in particolare, risentono dell’astinenza dal sesso dei pazienti, la rinuncia alle uscite e alle attività che coinvolgono altre persone, i viaggi, la genitorialità, la socializzazione e lo svolgimento delle normali attività di coppia.

  • Quasi sempre quando si soffre di dolore pelvico, quasi sempre l’autostima si riduce.
  • Uomini e donne che soffrono di dolore pelvico cronico quasi sempre vivono con la preoccupazione che nessuno gradisca la loro compagnia.

  • La sensazione di impotenza e disperazione è la vera sofferenza che accompagna il dolore pelvico cronico
  • La sensazione di impotenza deriva dall’incapacità del paziente di interrompere il dolore e il fastidio, che sono logoranti e spaventosi
  • La sensazione di impotenza nei pazienti affetti da dolore pelvico subentra quando non scorgono nulla all’orizzonte che possa aiutarli

  • Nella nostra pratica clinica abbiamo riscontrato che, tipicamente, chi soffre di IC ha molti punti trigger anteriori nel retto dell’addome e nei muscoli dell’elevatore anteriore e dell’otturatore interno del bacino.
  • Nella nostra esperienza la fisioterapia autosomministrata del pavimento pelvico e la riduzione dell’ansia rivestono un ruolo importante nella gestione dei sintomi.

  • Possibile dolore durante o dopo l’attività sessuale
  • Il dolore è percepito nella parte esterna e/o interna della vagina.
  • L’esame pelvico che prevede la palpazione dei punti trigger spesso può scatenare i sintomi del dolore percepito durante l’atto sessuale.

  • Moldwin e altri hanno riportato sul Journal of Urology che alcuni cibi aggravano i sintomi della cistite interstiziale. Scrivono infatti: C’è un ampio gruppo di pazienti con sindrome della vescica dolorosa/cistite interstiziale in cui i sintomi vengono esacerbati dall’ingestione di determinati alimenti.
  • Gli alimenti più fastidiosi citati con maggior frequenza sono caffè, té, soda, bevande alcoliche, agrumi e succhi di frutta, dolcificanti artificiali e peperoncino
  • Tuttavia, ci sono stati pazienti che hanno riferito di un aggravamento dei sintomi con l’assunzione di alcuni cibi senza mostrare sintomi di cistite interstiziale, quindi la sensibilità verso il cibo non è un indicatore definitivo di IC

  • Sia lo stress ordinario che quello straordinario tendono ad accrescere i sintomi.
  • Quando lo stress innesca il dolore pelvico, tende anche a scatenare il ciclo di tensione-ansia-dolore-atteggiamento protettivo, che continua anche dopo il periodo di stress.

  • La cistite interstiziale può coesistere con altri disordini quali sindrome dell’intestino irritabile, fibromalgia, vulvodinia, vestibolite vulvare, disfunzione del pavimento pelvico, sindrome di Raynaud ed emicrania, tra gli altri
  • Non è infrequente che alcuni pazienti con diagnosi di IC abbiano subito un trauma infantile e stiano attraversando una fase di ansia e di notevole sofferenza emotiva

COSA PUÒ DARE UN SOLLIEVO TEMPORANEO ALLA CISTITE INTERSTIZIALE:

  • L’acqua calda o il calore spesso aiutano nell’immediato
  • L’acqua fredda riacutizza i sintomi in alcuni pazienti

  • I farmaci della classe delle benzodiazepine spesso possono offrire un sollievo ai sintomi per qualche ora e sono utili se usati con criterio
  • Le benzodiazepine creano dipendenza e, se usate regolarmente per il dolore pelvico, possono perdere la loro efficacia
  • Le benzodiazepine tipicamente provocano stanchezza e non dovrebbero essere usate se si deve guidare o restare vigili

  • I pisolini o i periodi di vacanza talvolta possono aiutare a ridurre il dolore